da CasaeClima

Giovedì 08 Novembre 2012 14:49
 Nel formulare il decreto è stato privilegiato l’investimento su piccoli impianti, pensando in particolare alle famiglie e alla PA


Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini presenti a Rimini alla rassegna di due giorni Ecomondo.

Tra le grandi novità dell’incontro, la presentazione – avvenuta questa mattina alle ore 11 – del nuovo Conto Termico, che potrebbe già partire con l’inizio del nuovo anno e che, come ha sottolineato il ministro Passera “permetterà di superare gli obiettivi europei del 20-20-20”. In anteprima alcune anticipazioni, direttamente da Rimini.

IMPULSO ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA RINNOVABIILI. Le nuove misure – racchiuse in uno schema di decreto – sono state presentate oggi dai due ministeri per poi passare all’esame della Conferenza Unificata, puntando a “creare uno strumento di incentivazione per interventi di piccole dimensioni volti alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e all’incremento dell’efficienza energetica”. Duplice, in realtà, l’obiettivo cui aspira il decreto: dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solare cooling) e accelerare, al contempo, i progetti di retrofit e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico, dando un buon esempio a livello europeo. Tante le novità, in particolare per il settore pubblico il quale, finora escluso dal 55%, potrà ora accedere agli incentivi del nuovo Conto, intervenendo su tutta una serie di edifici vetusti sparsi sul territorio. Anche i privati, tuttavia, vedranno cambiarsi le carte in tavola, potendo per la prima volta scegliere se usufruire della detrazione del 55% o invece rivolgersi ai nuovi aiuti previsti dal Conto Energia termico.
CONTRIBUTO DEL 40%. Il nuovo conto, hanno precisato i ministri, si articolerà su un contributo del 40%, che verrà erogato in 2 anni (5 per gli interventi più onerosi), con una spesa complessiva di 700 milioni annuali per interventi dedicati alle famiglie e di 200 milioni per la Pubblica Amministrazione. Porre l’incentivo al 40% in due anni, spiegano i ministri, vuole essere d’aiuto per incrementare il pay-back sugli impianti. Si punta dunque a un ritorno di investimento molto rapido. “Tocchiamo con mano – ha sottolineato il ministro allo Sviluppo economico – quanto stia crescendo questo settore ed il conto termico oggi è un passo avanti definitivo”.

FAMIGLIE E PA: I DESTINATARI. Proprio le famiglie e la PA rappresentano un punto fortemente importante del neonato Conto. Nel formulare il decreto, infatti, è stato privilegiato l’investimento su piccoli impianti, pensando in particolare alle famiglie e alla Pubblica Amministrazione e meno al settore industriale, con l’obiettivo di evitare intenti speculativi.Il decreto prevede l’incentivazione di piccoli interventi di efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompe di calore, scaldacqua, solare termico e generatori di calore a biomassa). L’accesso agli incentivi per le rinnovabili termiche verrà consentito ai soggetti pubblici, inclusi per la prima volta l’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), e privati, mentre – nell’attuale versione della bozza – quelli per l’efficienza energetica sono riservati ai soggetti pubblici. Fino ad oggi, infatti, i privati beneficiano dello sgravio fiscale di cui sopra: la composizione delle due misure in un disegno organico, rappresenta uno dei principali nodi che si sta sciogliendo.

 

INCENTIVI.Nel primo biennio di applicazione è previsto un costo complessivo massimo di 900 milioni di euro, dei quali 200 dedicati agli edifici pubblici e il restante fondo alle cotruzioni private. Le risorse arriveranno dalla bolletta del gas, con un’addizionale del 2% e un impatto definito dai tecnici “minimale”. Per tutte le tecnologie ammesse a incentivo, il nuovo decreto stabilisce una serie di valori prestazionali minimi. In particolare, l’incentivo risulta commisurato all’energia rinnovabile prodotta e al risparmio energetico conseguito e sarà differenziato per taglie e zone climatiche. Per gli impianti a biomassa o a PdC fino a 35 kWt e solari termici fino a 50 mq, l’ammontare annuo dell’incentivo è costante, calcolato a forfait ed erogato per un biennio. Per quanto riguarda, invece, gli impianti di taglia maggiore, l’ammontare annuo dell’incentivo è costante, conteggiato a forfait ed erogato per un quinquennio. L’incentivo, erogato in rate annuali costanti, è pari ad una percentuale della spesa sostenuta per l’intervento.

INTERVENTI. Gli interventi potranno essere richiesti per edifici esistenti o unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, nuovi edifici ultraefficienti (classe A), impianti termici per il condizionamento invernale e per la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), elettrodomestici, motori e inverter. Per quanto riguarda le tipologie di tecnologie ammesse a incentivo, esse saranno suddivise per categoria, a partire dagli “impianti di piccole dimensioni”, tra cui figurano pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore, con potenza nominale inferiore a 500 kW, e solare termico e solar cooling per superficie solare lorda inferiore ai 700 mq. Soggetti pubblici e privati potranno richiedere i nuovi incentivi per l’installazione di pompe di calore (elettriche, a gas ed anche geotermiche), solare termico e solar cooling e generatori di calore a biomassa, questi ultimi soltanto in caso di sostituzione di altri impianti a biomassa, gasolio o carbone.L’incentivo sarà erogato in cinque anni per tutte le operazioni di efficientamento e per gli interventi di produzione da rinnovabili termiche con potenza superiore a 35 kiloWatt, in due anni in caso di potenza uguale o inferiore ai 35 kiloWatt. Infine, gli incentivi potranno essere assegnati esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatto salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse.
LE NOVITA’ DEL NUOVO CONTO. Tra le principali novità introdotte dal nuovo Conto, l’accordo di incentivi a soggetti pubblici per procedere a piccoli interventi di efficienza energetica sovrapponibili a quelli del 55%. Tra questi l’isolamento termico di pareti, coperture, pavimenti, la sostituzione di finestre ed anche l’installazione di generatori di calore a condensazione. Il nuovo provvedimento, inoltre, intende incentivare l’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento fissi o mobili, non trasportabili, in edifici esistenti e gli interventi di sotituzione (integrale o parziale) di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre con impianti utilizzanti generatori di calore a condensazione. Confermato il ruolo del GSE, come responsabile deputato alla gestione degli incentivi: “il soggetto responsabile presenta domanda al GSE attraverso la scheda- domanda, resa disponibile dallo stesso GSE tramite portale internet, e documentando il tipo di immobile su cui si desidera intervenire, a partire dall’attestazione della certificazione energetica.

STABILIZZAZIONE INCENTIVI ENTRO 2013. In chiusura di conferenza, i due ministri si sono dichiarati impegnati per giungere a una stabilizzazione degli incentivi per l’efficienza energetica entro il 2013. Per raggiungerla, hanno concluso Clini e Passera, occorre “fare delle buone leggi, sostenibili anche dal punto di vista economico”.

 

ESEMPIO DI INCENTIVO
Appartamento monofamilire da 90 mq zona climatica di Roma

  • Impianto con pompa di calore da 24 kWth, costo sostenuto di 6500 euro, incentivo spettante di 2772 in due anni
  • Impianto solare termico da 4mq, costo sostenuto 3600 euro, incentivo 1360 euro in due anni
  • Stufa a pellet da 22kWt, 4000 euro di investimento, 1392 di incentivo in due anni